Vino Rosso “CERRETELLO DOCG Chianti Superiore” Pieve de Pitti

16,00  IVA compresa

Il nostro primo vino, quello con il quale abbiamo iniziato la nostra avventura di vignaioli. Prodotto secondo la ricetta classica del Chianti, ossia da sole uve Sangiovese, Canaiolo e Malvasia Nera, vinificato e affinato nella antiche vasche di cemento, della cantina storica della Pieve de Pitti. Inizialmente prodotto dalle uve provenienti dai nostri vigneti più vecchi, oggi trova nuova e più decisa espressione con l’apporto delle uve di Sangiovese dei primi vigneti piantati dalla famiglia.
Abbiamo pensato al gusto del Chianti che ognuno di noi ha nella memoria di bambino.
Questo per noi è il Cerretello.

Bottiglia da 750 ml
Prezzo da 16,00 a 7o,00 Euro

 

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Descrizione

Centonovantotto ettari in proprietà di boschi, campi coltivati e soprattutto vigneti e oliveti, che si stendono, a raggiera, sulla collina dominata dalla Villa e dal Castello di Pava.
La Pieve de’ Pitti deve il nome alla famiglia fiorentina dei Pitti, proprietari della fattoria fino alla metà del XVII secolo e alla pieve di San Giovanni, sorta sulle rovine di una antica chiesa etrusca e ancora oggi consacrata.

Un tempo il castello di Pava era una piccola rocca di guardia alla strada e al guado sull’Era ed aveva un piccolo borgo. Dotato di una forte guarnigione di soldati era circondato da solide fortificazioni.
Probabilmente, trovandosi in un punto di convergenza della valle, era luogo di concentrazione delle truppe prima che queste fossero indirizzate nei vari punti del vicino confine pisano quando si verificavano minacce di invasione.
Il piccolo complesso, costituito dalla villa con cappella e alcuni annessi di servizio, era quindi nei secoli XII e XIII un piccolo borgo fortificato che apparteneva ai vescovi di Volterra.
Nell’anno 1406 i fiorentini soppiantarono i Pisani nel dominio di queste terre; come già detto il nome dei Pitti è emblematico, ma è interessante notare che anche i nuovi dominatori mantennero efficiente il forte perché se ne trova conferma in una cronaca dell’anno 1613.
Nel 1620 il complesso presenta ormai i caratteri di un piccolo borgo rurale: ai figli del Cav. Cosimo Di Jacopo Pitti, cittadino fiorentino, sono intestati, oltre a numerosi appezzamenti di terreno nel contado di Terricciola, “una casa da lavoratore con colombaia e fattoio et altre sue appartenenze in luogo detto alla pieve”, “una casa per servire da porci dinanzi a detta casa” e “una presa di terra lavorativa ulivata con orto e frutti intorno a detta casa”. Nel 1794 la proprietà passa ai figli di Anna Pitti e Federigo Lanfranchi Rossi, ai quali risulta ancora intestata nel 1822. Attraverso successivi passaggi di proprietà, la Villa è giunta, alla fine degli anni 60’ alla nostra famiglia. Ad Est una vallata boscosa è chiamata ancora Val di Pava.
Qualcuno ricorda che nella zona oltre alla vallata si trovava un pozzo murato a pietra con un cunicolo sotterraneo che riaffiorava sul colle dov’era il castello.
Il guardia della tenuta, nato alla Pieve, raccontava storie tramandate dai nonni che parlavano di leggende un po’ comuni a tutti i castelli. E cioè che da qualche parte si doveva trovare un tesoro, addirittura un cavallo tutto d’oro.
Qualche anno fa, in occasione di un lavoro di sbancamento del terreno in prossimità della villa, le ruspe portarono alla luce ossa umane e resti di vasi di terracotta. Evidentemente in quel punto, situato a nord del poggio, sorgeva il cimitero del castello…

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